In collaboration with Caliari Project
Friday Feb. 8th- 28th, 2013
Atelier Montevergini Via Montevergini 8, Palermo
Curated by Laura Francesca Di Trapani
Coordinated by Maurizio Veronese
Friday Feb. 8th- 28th, 2013
Atelier Montevergini Via Montevergini 8, Palermo
Curated by Laura Francesca Di Trapani
Coordinated by Maurizio Veronese
Caliari Project is pleased to announce Costanza Musumeci's solo exhibition. The artist will present a cycle of works where the gaze, framed by women’s faces, is the absolute protagonist. A strong inclination for Northern European painting distinguishes Costanza Muse’s work. Ice/Eyes, the artist’s first exhibition in her hometown, unfolds through a journal-like narration of 15 watercolors on paper. Formal composure, chromatic essentiality, minimal lines, give life to an elegant artistic research, reflecting on women’s identity in a society that wants to bring out their masculine side. Her women observe, shake, question you, their gaze expresses all the emotions and conflicts that they are living. The small format of the works references Flemish portraiture that Costanza admires. It allows her to draw one in, create an intimate dialogue with the viewer. Together with the portraits, she presents three bodies without heads— a way to point to an element that is missing from her other works.This is both a new and unusual voice for Palermo—a portraiture that is not rooted in the figurative tradition of this city, but arrives from far away, following a language of formal aesthetic and depth of contents.
Un ciclo di lavori dove il protagonista assoluto è lo sguardo, circondato e fasciato da volti che ne fanno da cornice. Uno spiccato gusto per la ritrattistica nord europea contraddistingue il lavoro di Costanza Muse. Una forma diaristica per la sua narrazione di Ice/Eyes mediante quindici lavori acquarello su carta che presenterà l'8 febbraio per la prima volta nella sua città natale Palermo. Compostezza formale, essenzialità cromatica, minimalismo del tratto, danno vita ad una ricerca artistica elegante, dove l'essere donna in una società che ne vuole far emergere sempre più il lato maschile, diventa riflessione. Le sue donne ti osservano, ti scuotono, ti scrutano, lanciandoti addosso coi e nei loro sguardi tutti i sentimenti, le emozioni, i conflitti che vivono. Il piccolo formato dei lavori rimanda all'arte fiamminga del ritratto a cui Costanza guarda con ammirazione. Li sceglie perché ti permettono di immergerti, di entrare dentro, ed aggiunge a questa composizione di volti, due lavori di corpi senza testa, uno spunto per riflettere su questa costante che è parte mancante dei suoi ritratti. Un percorso artistico certamente nuovo e insolito per Palermo, una ritrattistica che non affonda le radici nella nostra tradizione figurativa, ma arriva da molto lontano, seguendo un linguaggio di estetica formale unita a una profondità contenutistica.
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Un ciclo di lavori dove il protagonista assoluto è lo sguardo, circondato e fasciato da volti che ne fanno da cornice. Uno spiccato gusto per la ritrattistica nord europea contraddistingue il lavoro di Costanza Muse. Una forma diaristica per la sua narrazione di Ice/Eyes mediante quindici lavori acquarello su carta che presenterà l'8 febbraio per la prima volta nella sua città natale Palermo. Compostezza formale, essenzialità cromatica, minimalismo del tratto, danno vita ad una ricerca artistica elegante, dove l'essere donna in una società che ne vuole far emergere sempre più il lato maschile, diventa riflessione. Le sue donne ti osservano, ti scuotono, ti scrutano, lanciandoti addosso coi e nei loro sguardi tutti i sentimenti, le emozioni, i conflitti che vivono. Il piccolo formato dei lavori rimanda all'arte fiamminga del ritratto a cui Costanza guarda con ammirazione. Li sceglie perché ti permettono di immergerti, di entrare dentro, ed aggiunge a questa composizione di volti, due lavori di corpi senza testa, uno spunto per riflettere su questa costante che è parte mancante dei suoi ritratti. Un percorso artistico certamente nuovo e insolito per Palermo, una ritrattistica che non affonda le radici nella nostra tradizione figurativa, ma arriva da molto lontano, seguendo un linguaggio di estetica formale unita a una profondità contenutistica.
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